Sei pronto: hai studiato, hai divorato libri, hai seguito un corso di formazione e ora non ti resta che iniziare a cercare clienti. C’è solo un ostacolo che ti separa dal tuo lavoro dei sogni come copywriter: il portfolio.
Credici o no, tante persone si arenano proprio a questo punto del percorso. Perché soprattutto se si parte da zero, non è facile capire qual è il senso “profondo” di un portfolio, come costruirlo, cosa metterci dentro.
Te lo spiego in questo articolo, con esempi pratici che ti aiuteranno a costruire (o rivedere) il tuo portfolio da copywriter. Iniziamo!
Portfolio come copywriter: cos’è? A cosa serve?
Portfolio, portafoglio, cartellina porta-lavori: comunque tu voglia chiamarlo, il succo non cambia. Il portfolio è la raccolta dei lavori svolti da un professionista, raccolta che gli serve per mostrare ciò di cui è capace e procacciarsi nuovi clienti.
Siamo abituati a collegare il portfolio alle professioni grafiche, e non c’è dubbio che il portfolio sia molto più utile per un grafico o un web designer che per un copywriter (soprattutto se alle prime armi).
Ma ormai è prassi dotarsi di una raccolta di esempi del proprio lavoro anche nel mondo del copywriting freelance. Ti dirò subito una cosa: il portfolio come copywriter ti è molto più utile quando inizi nel copywriting che nel prosieguo della tua carriera.
Arrovellarsi attorno al proprio portfolio è attività tipica di chi… non ha ancora trovato il primo cliente. Paradossale? Un po’, secondo me. Ma è anche vero che se il cliente chiede, è brutto rispondere “il portfolio non ce l’ho”.
È una risposta che può dare impressione di trascuratezza, poca professionalità, poca qualità – anche quando non è così. Ecco quindi il concetto secondo me fondamentale da capire riguardo al portfolio: ti serve per rassicurare il cliente.
Dunque, aggiungo io, non è il caso di perderci notti di lavoro e farlo diventare un problema più importante di quel che è.
Un portfolio da copywriter non ti serve solo per entrare in agenzia. Però…
Sgombriamo il campo subito anche da un’altra credenza molto diffusa: il portfolio da copywriter non è “uno e uno soltanto”. Il portfolio per un copywriter d’agenzia, ad esempio, è molto diverso da quello di un copy freelance.
Il portfolio di un copy che vuole entrare in agenzia punterà molto di più su tutta quella che è la parte creativa: creatività per campagne adv, payoff, copywriting in senso stretto, brief per campagne multicanale ecc.
Come immagino tu sappia già, il copywriter freelance nel senso in cui lo intendiamo oggi è invece una figura ibrida, a metà strada tra il copywriter “puro”, il content writer con competenze SEO e il freelance writer a tutto tondo.
Va da sé che il suo portfolio potrà essere anche molto più variegato – e, addirittura, non contenere nulla che faccia capo al settore dell’advertising.
Come costruire un portfolio da copywriter (esempi)
Abbiamo capito 3 cose fondamentali:
- Che il portfolio ti serve (anche se parti da zero) per trovare lavori e clienti
- Che la sua funzione principale è quella di rassicurare il cliente
- Che il tuo portfolio da copywriter freelance sarà probabilmente molto diverso da quello di un copywriter d’agenzia
Il punto 2 merita un veloce approfondimento. In che senso “rassicurare il cliente”? Be’, tu immagina di piacere a un potenziale cliente, al quale magari ti sei presentato tu tramite un’azione di outreach.
Gli piaci, ti piace, gli piacciono le tue idee e… vuole metterti alla prova. Gli manca solo un’ultima certezza: che tu non gli faccia perdere tempo prezioso.
Il tempo è denaro per qualsiasi imprenditore, così come per qualsiasi freelance: immagina l’amara sorpresa di selezionare una persona per un progetto e vedersi consegnare un copy pieno di errori e refusi, o palesemente non adeguato al contesto.
Credimi, è successo. A un cliente (grosso) che ora collabora con me: il copywriter a cui si era rivolto prima gli aveva consegnato un contenuto con un errore grammaticale nel titolo e refusi sparsi qua e là.
Ecco perché la prima funzione di un portfolio è quella di rassicurare: il cliente dà un’occhiata a quello che gli mandi, verifica che tu sappia scrivere in italiano corretto e sia in grado di padroneggiare certe tipologie di contenuti, e dorme sonni tranquilli. Fine della storia.
Eccoci al dunque: cosa devi mettere nel portfolio al fine di rassicurare il potenziale cliente sulle tue competenze e aumentare le tue chances di essere scelto?
Solitamente nel portfolio vengono inseriti:
- Lavori già pubblicati (contenuti che puoi linkare)
- Progetti
- Casi studio
E qui dobbiamo per forza di cosa distinguere due casistiche: copywriter che parte da zero senza esperienza, copywriter con esperienza.
Portfolio per copywriter senza esperienza: come farlo?
Se non hai mai pubblicato niente e non hai avuto nemmeno un cliente, devi rinunciare a costruirti un portfolio? Niente affatto: con un po’ di creatività e intraprendenza (indispensabile per un copywriter) è un gioco da ragazzi.
L’obiettivo è mostrare ciò che sai fare e rassicurare, ricordi? Allora mettiti all’opera e:
- Esercitati a creare o ri-creare copy per pagine di vendita, sequenze email, siti web, ads
- Proponiti di aiutare gratuitamente un amico che ha bisogno di servizi di copywriting (ok, lavori gratis ma lavori per il tuo portfolio, e fai esperienza)
- Pensa se hai qualche contenuto personale (sui tuoi profili social o su un blog, ad esempio) che può attestare le tue capacità di scrittura
E mi raccomando: non farti scrivere contenuti dall’AI solo per dar vita a un portfolio! Metteresti una pezza alla situazione contingente, ma non faresti niente di utile per te nel lungo periodo (e se non sistemi bene il contenuto generato da ChatGPT, fai anche una figuraccia).
Portfolio per copywriter con esperienza: pensa al cliente ideale
Hai già esperienza e lavori tuoi sono pubblicati online da più parti? Ottimo, ma non cadere nella tentazione di buttare tutto in un calderone. Il portfolio non è un curriculum e soprattutto non vince chi ammassa più esempi del suo lavoro.
Vince chi li seleziona e li presenta in maniera strategica, ovvero partendo dai lavori che vuole ottenere e procedendo a ritroso. Chiediti:
- Quale/i cliente/i voglio attrarre? (Tipologia, settore ecc.)
- Che servizi voglio offrire?
- In che lingua voglio lavorare?
Se hai scritto tantissimi blog ma ora vuoi puntare sull’email marketing, ad esempio, un portfolio zeppo di articoli di cui sei l’autore non ti sarà molto utile.
Casi studio, i tuoi migliori amici: ecco come crearli
Ora che hai capito come selezionare il materiale da inserire nel tuo portfolio, ecco qualche dritta su come presentarlo.
Uno dei modi in assoluto più efficaci per fare colpo su un potenziale cliente è quello di presentargli ciò che hai fatto (o che avresti intenzione di fare, se è solo un progetto) nella dinamica problema/soluzione.
Ovvero, come un caso studio. Non a caso molti servizi online di portfolio ti consentono di presentare i tuoi contenuti proprio in questa maniera.
Hai scritto qualche articolo per un blog aziendale? Raccontalo così:
- Cliente: nome dell’azienda e settore
- Problema: perché hai scritto quei blog? Qual era l’obiettivo di quei contenuti?
- Soluzione: cosa hai fatto (ricerca parole chiave? Analisi dei competitor? Articolo pillar o no? ecc.). L’ideale è parlare anche dei risultati che hai contribuito a fare ottenere, se possibile inserendo un po’ di dati
Puoi fare la stessa cosa con qualsiasi tipo di lavoro di copywriting. Ogni lavoro che hai fatto può essere presentato sotto questa prospettiva, che ti aiuta molto a far capire al cliente che sai avere un approccio strategico a un progetto.
Inoltre, i casi studio coinvolgono perché, in fin dei conti, raccontano una piccola storia. E sai quanto ci piace tutto ciò che ha un inizio, un percorso e una fine!
Come presentare il portfolio: Drive, servizio online, Canva
Abbiamo visto come affrontare la parte strategica della costruzione di un portfolio da copywriter freelance. Ma nella pratica, alla fine, come li devi presentare questi lavori/progetti?
Non ci sono regole precise. Ognuno è davvero libero di presentare il proprio portfolio come meglio crede. Però esistono alcune consuetudini che è saggio non ignorare:
- Google Drive è sicuramente tra i servizi più usati per organizzare il proprio portfolio: condivisione semplice e personalizzabile, presentazione chiara
- I PDF sono preferibili ai file word
- Un sito da copywriter non è indispensabile, ma se hai voglia di farlo fa una bella impressione
L’ultimo punto l’ho inserito perché se provi a cercare ‘portfolio copywriter’ su Google, la metà dei risultati sono siti e piattaforme che ti offrono di creare il tuo sito web gratis.
Esistono anche tanti servizi dedicati, alcuni a pagamento come Carbonmade, altri gratuiti come Contently; e non dimentichiamoci nemmeno di Upwork e Fiverr, che hanno una sezione portfolio nel profilo e possono “funzionare” come vetrine.
Se scegli Drive, invece, ti tocca far tutto da te. Questa grosso modo è la procedura:
- Seleziona i tuoi lavori migliori
- Inserisci ognuno in un documento nuovo, aggiungendo screenshot e/o foto significative
- Aggiungi le informazioni inerenti il progetto (vedi sopra nel paragrafo sui casi studio) e i link
- Aggiungi anche i dati che mostrano la performance del tuo lavoro, se li hai
- Salva tutto come PDF
- Organizza i vari lavori in cartelle tematiche (email marketing, copy siti web…)
La comodità di Drive è che puoi decidere di cambiare faccia al tuo portfolio ogni volta che vuoi, piuttosto velocemente: a seconda del cliente, è facile aggiungere o togliere cartelle e lavori dalle singole cartelle.
Ricordati di dare un’occhiata alle impostazioni di condivisione: personalmente non lascerei nulla di scaricabile né editabile, tutto solo in visualizzazione.
Creare un portfolio online con Canva (gratuitamente)
Se sei pratico di Canva puoi anche realizzare il tuo portfolio da copywriter usando questa applicazione. L’app offre molti modelli di portfolio (dalla Homepage vai su ‘Siti web’ e poi su ‘Siti web per portfolio’), ovviamente la maggior parte è adatta alla presentazione di lavori di grafica più che di copywriting, ma con pazienza si può personalizzare il tutto in modo che vada bene anche per noi.
Il bello di Canva è che puoi mettere il portfolio online con un paio di click e… fare anche una bella figura, perché i modelli sono proprio carini e facilmente personalizzabili (colori, font, immagini ecc.).
Una volta impaginato tutto all’interno dell’applicazione, puoi cliccare su “Pubblica il tuo sito web” e mettere il tutto online:
Il tuo portfolio sarà pubblicato come sottodominio personalizzabile (nomechedeciditu.my.canva.site), potrà essere ricercabile sui motori di ricerca e potrai condividerlo con chi vuoi o, ad esempio, metterlo tra i link dei tuoi profili social.
Un’ultima dritta: se ti mancano clienti… risolvi così
Non hai tanti lavori da inserire nel tuo portfolio da copywriter (o magari proprio nessuno) e non sai da che parte partire? Te lo dico io: per prima cosa trova cose da scrivere, lavori da progettare, copy da ipotizzare.
Come? Hai almeno 3 modi:
- Usa Fakeclients: è un sito semplice e utile che genera brief finti per lavori di scrittura online
- Spulcia Upwork: scorri i progetti pubblicati dalle aziende, quando trovi qualcosa che fa al caso tuo mettiti all’opera. Sì, fai finta di dover realizzare il lavoro per il cliente
- Pensa a brand, campagne, siti web e copy che ti hanno colpito: prova a rifarli a modo tuo
Dunque, ti sei convinto del fatto che creare un buon portfolio da copywriter non è una missione impossibile? Te lo assicuro, è un’operazione più facile e veloce di quel che temi. Rimboccati le maniche: è ora di aggiungere un portfolio al tuo profilo.
Hai problemi a realizzare il tuo portfolio? Fammelo sapere nei commenti, sarò felice di risponderti!