Se hai intenzione di aprire un blog è normale che la prima cosa che ti venga in mente di fare è verificare se esiste la possibilità di creare un blog gratis e iniziare a pubblicare velocemente, senza troppe complicazioni.
Riguardo alla possibilità di iniziare subito, oggi stesso, ti rassicuro: puoi aprire un blog e pubblicare il tuo articolo in meno di 24 ore.
In questo articolo, però, voglio approfondire tutti gli aspetti legati alla creazione di un blog gratis. È possibile iniziare a costo zero? Sì, assolutamente. È conveniente farlo? No. Curioso di sapere perché?
Continua a leggere e scoprirai i numerosi e validi motivi per cui è meglio investire una cifra modesta ma aprire un blog a pagamento. Ma ti parlerò anche delle piattaforme per creare un blog gratis e te le presenterò una a una, con un elenco di pro e contro per ognuna.
Perché ci sono infatti alcuni limitati casi in cui può essere una scelta comunque vincente, ma… te lo spiego nell’articolo!
Perché è caldamente sconsigliato creare un blog gratis? Te lo spiego in maniera semplice
Se esiste la possibilità di creare un blog gratis e di farlo anche esteticamente carino, perché mai dovresti scartarla a priori?
Calma, calma. Non sono qui per convincerti della mia idea e farti abbandonare il tuo progetto. Ma posso condividere con te la mia esperienza e metterla al servizio del tuo progetto.
Andiamo con ordine e partiamo dall’inizio. Perché vuoi aprire un blog? Esistono grosso modo tre ordini di motivazioni che spingono le persone a farlo:
- Vuoi aprire un blog per guadagnare (magari tramite l’affiliate marketing o la vendita di corsi e consulenze)
- Vuoi aprire un blog per posizionare il tuo personal brand e attirare nuovi clienti come freelance
- Vuoi aprire un blog per dare sfogo a un tuo desiderio personale e condividere le tue riflessioni o conoscenze su un tema specifico con altri appassionati
Un paio di decenni fa il blog personale era certamente quello che andava per la maggiore. Aprire un blog per il semplice gusto di scrivere, di condividere le proprie riflessioni e conoscenze era la norma.
Oggi però le cose sono cambiate e i blog sono potenti strumenti di marketing. Negli anni la loro funzione si è evoluta e oggi possiamo considerarli a tutti gli effetti strumenti al servizio di un brand (personale o meno).
E già qui, forse, hai capito perché aprire un blog gratis nella maggior parte dei casi non è una mossa furba: gli strumenti gratis hanno quasi sempre funzionalità limitate. E questa considerazione è valida anche per i blog.
Se quindi il blog ha o avrà per te una valenza commerciale, ti consiglio di lasciar perdere qualsiasi soluzione completamente gratuita. I motivi alla base di quello che affermo sono questi:
- Limitate potenzialità SEO. Questo è a mio parere il limite maggiore dei blog gratis. Sono gratis, non spendi 1 euro per aprirli o gestirli, ma perdi la grande opportunità di posizionarti bene su Google. I blog gratis non sono pensati per l’ottimizzazione SEO e non ti consentono di controllare parametri importanti per ottimizzare i tuoi post: perdi così l’opportunità di sfruttare la più importante fonte di traffico (il traffico organico)
- Limitate possibilità di personalizzazione. Nella maggior parte dei casi puoi intervenire molto poco su struttura, estetica e funzionalità del tuo blog gratis. È difficile quindi lavorare bene sul brand ma anche configurare un’esperienza utente efficace. Spesso, inoltre, non potrai eliminare il logo della piattaforma che ospita il blog
- Il blog non è tuo. Non dimenticarti di questo punto importantissimo! Se apri il tuo blog gratis su una piattaforma che ti offre questa opportunità, il blog sarà a tutti gli effetti di proprietà della piattaforma. La piattaforma chiude? Bye bye al tuo blog (è già successo, credimi)
- Non avrai un dominio tuo. Il mio blog, come puoi vedere dalla barra degli indirizzi, è ospitato su un dominio a mio nome (www.annapozzi.com). Se scegli una piattaforma gratis per creare il tuo blog, avrai a disposizione solo un sottodominio – come, ad esempio, nomeutente.wixsite.come/nomesito. Questo, oltre a essere uno svantaggio dal punto di vista della SEO, danneggia il tuo personal brand e la percezione che gli altri hanno di te
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Mettiamo che tu mi dica: “Va bene Anna, ci sono dei limiti a quello che posso fare, ma per iniziare in fondo mi sta bene anche così!”
Certo, a un design professionale puoi pensarci dopo. Del sottodominio te ne fa una ragione, tanto l’indirizzo del tuo blog lo condividerai sui tuoi canali social. E di quel logo della piattaforma, beh… chi se ne importa. Giusto?
Sbagliato. Non è questione di non sapersi adattare. È questione di scegliere una via apparentemente più semplice e breve – nonchè gratuita – ma che nella realtà non ti porterà lontano. E quando vorrai fare seriamente con il tuo blog, dovrai ricominciare da zero (oppure accettare costosi upgrade a pagamento).
Un blog senza SEO… non è un blog! Non ha ragione di esistere. Lo hanno capito anche le piattaforme gratuite, che infatti offrono funzionalità SEO limitate ai piani gratuiti. Ma vale la pena chiedersi: perché partire con le armi spuntate? Per il risparmio economico?
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È lo stesso servizio di hosting che utilizzo io: hai un dominio gratis incluso per sempre, account email inclusi, traffico illimitato, backup giornalieri e certificato SSL. Con il piano Startup hai anche WordPress preinstallato e staging preinstallato. E se hai già un dominio e/o un sito, puoi trasferirlo facilmente.
Insomma, creando un blog gratis risparmi meno di 5 o 10€ al mese… ma ne perdi molti di più nel lungo termine.
Non sei ancora convinto? Allora vediamo una a una le piattaforme che ti permettono di creare un blog gratis e analizziamone pro e contro.
Creare un blog gratis con WordPress
“Ma non potevi dirlo subito che posso creare un blog gratis anche con WordPress?” C’è un motivo se non te l’ho detto subito: che la notizia non è così bella come sembra.
Perché è vero, puoi creare un blog gratis con WordPress, ma con wordpress.com… che è cosa ben diversa da wordpress.org, “il” WordPress che tutti amiamo e conosciamo (e usiamo: ci sono circa 810 milioni di siti al mondo realizzati con WordPress!).
WordPress.org è un progetto open source. Questo significa che è completamente gratis. Certo, non è un prodotto “pronto all’uso”: devi acquistare dominio, hosting, impostare template e funzionalità, tutte attività che hanno un costo.
WordPress.com è invece un “impacchettamento” del famoso CMS open source e di alcune funzionalità aggiuntive, offerto a pagamento.
Il problema è che per avere un dominio di primo livello personalizzato, il servizio di assistenza via chat, il firewall, l’assenza di trattenute sui pagamenti ricevuti e altri upgrade che sono indispensabili se vuoi guadagnare con il tuo blog, la faccenda diventa piuttosto costosa.
Quanto costosa?
- 4 €/mese se vuoi dominio personalizzato e supporto via email
- 8 €/mese se vuoi anche la possibilità di personalizzare lo stile, il supporto via chat, la possibilità di caricare i video in 4k
Il costo dei piani cresce se desideri funzionalità piuttosto indispensabili come il firewall, la resistenza ai picchi di traffico, l’assenza delle commissioni sui pagamenti ricevuti…
Ricordi i 3€/mese di cui sopra? Ecco, bastano due calcoli per capire che wordpress.com non è conveniente.
Pro:
- Sfrutta il CMS più usato e SEO-friendly presente sul mercato, WordPress
- Ti permette di scegliere tra un’infinità di temi per rendere unico il tuo blog (a pagamento)
- Grazie ai plug-in puoi far fare al tuo blog un sacco di cose (ricevere pagamenti, comunicare con la tua piattaforma di email marketing, ricevere messaggi dal sito ecc.: tutto a pagamento)
Contro:
- Il sistema degli upgrade a pacchetto non è a buon mercato
- Per usare WooCommerce, il plug-in di e-commerce più famoso e utilizzato per WordPress, devi spendere la bellezza di 45€/mese (e vale la pena notare che anche WooCommerce è open source e gratuito)
- Lo spazio di archiviazione disponibile per i piani più economici è piuttosto limitato (1, 6 o 13 GB)
Creare un blog gratis con Linkedin
Non lo sapevi? Puoi creare il tuo blog gratis anche su Linkedin. O meglio, puoi pubblicare articoli e formattarli (limitatamente) proprio come faresti su un blog tradizionale.
Quello che un tempo si chiamava Linkedin Pulse è ora una funzionalità integrata all’interno della piattaforma di social network dedicata ai professionisti.
Conosci sicuramente le potenzialità di Linkedin: in quanto network di professionisti e aziende, ti permette di ottenere visibilità verso le persone “che contano”: i decision maker delle aziende, i titolari delle stesse, i responsabili marketing che potrebbero essere interessati a un profilo come il tuo.
Inoltre, Linkedin è un social strepitoso per fare rete con altri professionisti del tuo settore/della tua nicchia e aumentare ancora di più le possibilità che qualcuno abbia bisogno proprio di te.
Creare un blog gratis su Linkedin sembra un’idea fantastica dunque. O forse no? Ti direi che la risposta è un bel “nì”. Ovvero: creare un blog su Linkedin e pubblicare articoli rilevanti per la tua nicchia è un ottimo modo per condividere valore, attirare persone in target e, in ultima istanza, farti notare.
Però ci sono dei però:
- L’indicizzazione SEO è quasi totalmente demandata alla piattaforma. Puoi impostare H1 e H2 dei tuoi articoli e scegliere le parole chiave, ma non hai nessun controllo sui meta tag e un limitato controllo sullo slug
- Se anche un tuo articolo riuscisse a indicizzarsi e posizionarsi bene su Google… il traffico non andrebbe “a casa tua”, andrebbe su Linkedin
- Le possibilità di personalizzare esteticamente il tuo “blog” su Linkedin sono praticamente nulle
Certo, pubblicare su Linkedin non costa niente. E inoltre il blog è pronto all’uso. Ti basta entrare in homepage e cliccare su “Scrivi un articolo”:
Il miglior modo per sfruttare un blog gratis su Linkedin? Creare contenuti ad hoc. Contenuti approfonditi e di valore indirizzati solo all’utenza di Linkedin.
Non pensare di duplicare i contenuti del tuo blog o di inserire un piccolo estratto di un articolo e rimandare con un link all’articolo originale. Perché se non fai le cose bene a livello tecnico, Google ti penalizzerà e gli utenti anche (siamo tutti affamati di contenuti approfonditi e originali).
La possibilità di creare un blog gratis su Linkedin è il classico caso in cui la tentazione a cui resistere è davvero forte. Perché è vero, avere un blog (una raccolta di articoli, più che un blog…) interno a Linkedin può essere una bella opportunità per posizionarsi su quel canale.
Ma creare una strategia ad hoc richiede tempo. Senza certezza dei risultati, cosa che invece hai se ti impegni seriamente a creare contenuti ottimizzati SEO per il tuo blog.
Quindi alla fine il mio consiglio è: pensaci bene. Ma se pensi che pubblicare articoli su Linkedin ti solleverà completamente dalla necessità di creare e gestire un tuo blog… pensaci meglio, perché non è così.
Pro:
- Puoi ottenere visibilità all’interno di un network selezionato di professionisti
- Pubblicare è facilissimo e molto veloce
- Puoi inserire link, stringhe di codice, immagini, video da YouTube e Vimeo
- Hai un parziale controllo sulla SEO
- Puoi portare valore gratuitamente al pubblico di Linkedin (i tuoi follower e chi ancora non ti segue: può essere un buon modo per attirarne di nuovi)
Contro:
- Possibilità di personalizzazione praticamente nulle
- Non è un blog, è più una raccolta di articoli non organizzata
- Zero controllo sugli elementi importanti per la SEO (meta tag, slug ecc.)
- La piattaforma non è tua
- Non puoi integrare strumenti come ricezione pagamenti, form di iscrizione ecc.
- Non possiedi il tuo blog e se il tuo account su Linkedin per qualsiasi motivo viene chiuso, perdi il tuo blog
Creare un blog gratis con Medium
Medium è, a dir poco, un’istituzione tra le piattaforme di blogging free. Qualche numero?
- 700.000 utenti paganti (che pagano per leggere gli articoli caricati)
- 145 milioni di visite al mese (dato di aprile 2022)
- 70% dei blogger di Medium guadagnano dalla pubblicazione degli articoli (la maggior parte di essi pochi spicci, va detto)
Tutto fantastico? Assolutamente sì. Peccato che Medium sia una piattaforma americana e che questi numeri si riferiscano principalmente al mercato anglofono. Sarebbe davvero, davvero bello che Medium funzionasse così bene anche da noi, ma la realtà è che non è così.
Medium funziona in maniera molto semplice: ti registri, pubblichi un articolo, dai automaticamente vita al tuo blog. Chi ti segue può leggere quello che scrivi gratuitamente o, se ti iscrivi al programma Partner Program, a pagamento; una “fetta” dei ricavi che Medium genera dalle subscriptions andrà anche a te, in percentuale proporzionale al successo del tuo articolo.
Medium riceve la maggior parte dei suoi visitatori dai motori di ricerca: e questa è un’altra bella notizia, perché significa che gli articoli pubblicati su Medium vengono indicizzati da Google. Anche in questo caso, però, le possibilità di intervenire sulla SEO sono limitate rispetto a quelle offerte da un blog personale.
Un’altra caratteristica interessante di Medium è il suo pubblico, composto per la maggior parte da persone con un livello alto di istruzione e uno stipendio annuo che supera i 100.000 $.
Tirando le somme: Medium è una bellissima piattaforma. Io ci leggo molti articoli interessanti. La formula secondo la quale guadagni in rapporto a quando popolare è il tuo articolo, è anch’essa molto interessante.
Bisogna dire come stanno le cose però: ha senso se scrivi in lingua inglese, ti rivolgi a un mercato internazionale, scrivi di argomenti tra i più seguiti sulla piattaforma (self-help, startup, imprenditoria, business).
Pro:
- Piattaforma semplicissima da usare: ti registri e crei il tuo primo articolo nel giro di una manciata di minuti
- Audience internazionale (se scrivi in inglese) e di livello
- Possibilità di guadagnare anche molto se accumuli un alto numero di followers e il tuo articolo diventa popolare
- Il Partner Program ti dà accesso anche al programma di affiliazione
- Hai a disposizione statistiche abbastanza approfondite sulle performance dei tuoi articoli all’interno della piattaforma
Contro:
- Pubblico quasi interamente anglofono
- Difficile generare guadagni davvero importanti da ogni singolo articolo
- Possibilità di personalizzazione limitate (H1, H2, inserimento link, inserimento immagini e video)
- Non possiedi il tuo blog e il tuo account può essere sospeso o chiuso dalla piattaforma
Spezzo una lancia a favore di Medium
Posso dirlo? Medium è una figata di piattaforma. Si leggono articoli davvero molto, molto interessanti ed è un ottimo modo per rimanere aggiornati sulle ultime novità nel campo della creazione di contenuti, dei nuovi media, del business e dell’imprenditoria.
Se ti registri alla piattaforma puoi scegliere di ricevere una mail giornaliera, il Medium Daily Digest, con la presentazione dei 15 articoli più rilevanti del giorno. Personalmente ci trovo sempre spunti molto interessanti.
Inoltre, la maggior parte degli articoli è scritta davvero bene e c’è molto da imparare a livello di capacità di sintesi, capacità di raccontare una storia coinvolgente, modalità di catturare e tenere alta l’attenzione del pubblico, “arte” di scrivere titoli da urlo.
Insomma, se vuoi un consiglio non richiesto… iscriviti. Non costa nulla e molto probabilmente non te ne pentirai!
Creare un blog gratis con Blogger
Alzi la mano chi non ha mai aperto un blog su Blogger, la piattaforma di blogging ora di proprietà di Google caratterizzata dall’inconfondibile logo arancione con la B bianca. A inizio anni 2000 eravamo in tanti a bloggare su Blogger – presenti inclusi: il mio primo blog è ancora online.
Blogger ha reso semplice l’attività di aprire un blog in tempi in cui non era così semplice come lo è oggi. Ha questo grande merito, oltre a quello di averci fatto innamorare un po’ tutti dell’ “arte” di bloggare.
Detto questo, rimane una piattaforma per chi considera il blog un hobby. C’è poca possibilità di ottimizzare a livello SEO i propri articoli, le opzioni di personalizzazione estetica sono poche (sono poche le opzioni in generale…), il blog rimarrà sempre e solo… un blog.
Da notare che l’uso di plug-in è possibile, ma sconsigliato dalla piattaforma. Della serie “fallo a tuo rischio e pericolo, io non ne rispondo”.
La forza di questa piattaforma di blogging gratuita? La semplicità. Che poi è anche il suo limite. Se stai cercando un mero e semplice output per i tuoi pensieri e le riflessioni personali, senza nessuna ambizione ulteriore, allora potrebbe fare al caso tuo.
Pro:
- Semplicità d’uso e velocità: crei un blog in una manciata di minuti, posti articoli con estrema facilità
- Integrazione facile con Google AdSense
- La piattaforma è completamente gratuita
Contro:
- È un “contenitore” di articoli e non molto di più
- Hai limitati spazi di manovra, sia per quanto riguarda la SEO, sia per la personalizzazione del tema e dei contenuti
- Dominio di secondo livello (example.blogspot.com)
- Limitato numero di widget ufficiali (i “gadget”) e uso di plugin sconsigliato
- Non possiedi il tuo blog e se violi le regole della community (o se Blogger ritiene che tu l’abbia fatto) puoi trovarti senza blog nel giro di pochi secondi
Creare un blog gratis con Wix
Eccoci all’ultima opzione che analizzo per creare un blog gratis: Wix. Una piattaforma che qualche anno fa spopolava, grazie al fatto che consentiva di creare siti web e blog a prezzi popolari. E oggi?
Oggi spopola ancora, ma per il blogging ci sono sicuramente alternative migliori e più economiche. Il pregio di Wix è la possibilità di creare un blog personalizzato ed esteticamente carino in meno di mezz’ora. Ha tanti temi, ha tanti plugin.
È completamente gratuito nella versione base, con due “pecche” mica da ridere: niente dominio personalizzato, pubblicità di Wix sul tuo blog.
Il concetto è lo stesso che abbiamo visto più sopra per WordPress.com: vuoi un blog serio? Paghi. 10€/mese per avere un dominio personalizzato (per un anno). 20€/mese per accettare pagamenti e poter visualizzare le statistiche del sito. 29€/mese per la funzionalità e-commerce. E via così si arriva a 149€/mese.
Ecco, la facilità d’uso si paga, se consideri che facendo da te e usando WordPress, come abbiamo visto puoi spendere tra i 3 e i 10€/mese e avere tutte le funzionalità e la personalizzazione che vuoi, e il dominio è per sempre tuo.
Spezzo una lancia a favore di Wix: esteticamente i blog possono diventare molto piacevoli e “mettere le mani” nella grafica non è difficile. Rifletti però: nella sua versione base la piattaforma è gratuita e puoi creare il tuo blog gratis, ma vuoi davvero presentarti come ilmioblog.wixsite.com?
È come dire a chiunque visiti il tuo sito: non sto facendo sul serio. Non sono un professionista. Sei sicuro di voler fare questo effetto?
Pro:
- Vasta libreria di temi e di plugin
- Puoi creare un blog gratis
- Configurazione ed editing semplici e intuitivi
Contro:
- Funzionalità molto limitate per il piano gratuito
- Gli upgrade sono piuttosto costosi
Riflessioni finali: aprire un blog gratis oppure no? Non fare il mio errore
Come avrai certamente capito, ritengo che aprire un blog gratis oggi, nel 2023, possa essere una perdita di tempo. Perché nel momento in cui vorrai fare le cose sul serio, dovrai ricominciare da zero su una nuova piattaforma più professionale.
Sai perché ti dico questo? Perché per me è andata proprio così. Quando ho aperto il sito per la mia attività di formazione su copywriting e scrittura online, mi sono affidata – su consiglio altrui – a una piattaforma all-in-one che includeva sito, blog, email marketing, funnel, e-learning e altro ancora a un prezzo molto conveniente.
Virtualmente, potevi fare tutto. Nella pratica, non riuscivi a fare niente bene. Gli articoli del blog si indicizzavano a fatica (e non si posizionavano). La piattaforma di email marketing mi ha fatto lanciare più di un’imprecazione, a causa di email automatiche che non partivano, servizio sospeso per “problemi tecnici” senza tempi di riattivazione certi, indirizzi email che sparivano dalle liste e tante altre “belle” cose.
Ogni volta che dovevo mettere mano al sito, poi, erano ore di lavoro per un risultato a dir tanto mediocre. Insomma, a inizio 2023 ho mollato tutto e sono passata a WordPress, rifacendo tutto da zero. E questo significa quasi 9 mesi persi per il blog, che non sono proprio pochi considerati i tempi lunghi della SEO.
Insomma, se vuoi fare sul serio non c’è dubbio su quale sia la scelta migliore. Aprire un blog professionale è un’attività che oggi non richiede né investimenti importanti né competenze tecniche inarrivabili, ma che di contro offre numerosi vantaggi.
Vantaggi che perdi completamente nel momento in cui scegli la via del blog gratis. Con delle eccezioni, che spero di averti illustrato nel miglior modo possibile: un blog gratis su Medium o su Linkedin è un’opzione da considerare nell’ambito di una più ampia strategia di brand positioning. Perché può aggiungere un ulteriore tassello al tuo posizionamento.
Spero che questa guida ti sia piaciuta e che possa aiutarti a fare la scelta migliore per te: ti aspetto nei commenti per domande o riflessioni al riguardo!
Anna, assolutamente d’accordo con te. Io sono iscritta a Medium ed è veramente un pozzo di informazioni senza fine. Per spunti di scrittura creativa è eccezionale.
Per i blog gratuiti anche la penso come te; ne avevo aperto anni fa uno su blogger ma è veramente limitato e ha una struttura assai bruttina.
Concordo Simona! Il blog si è evoluto negli anni e Blogger è uno strumento assai limitato oggi. Ma anche strumenti più evoluti, come Wix, mostrano dei limiti. Medium è una piattaforma stupenda, quanto mi piacerebbe che ne esistesse una versione tutta italiana!
Ciao Anna! Se prima mi era chiaro che la centralità del blog è una strategia vincente per i professionisti della scrittura e anche per i professionisti di altro che amano scrivere (vedi me), adesso mi è chiara anche la complessità del mondo del blog e non ti nego il mio iniziale spavento leggendoti. Soprattutto perché adesso io sono tra quelle professioniste che usano la scrittura per farsi conoscere: quindi la paura è: “Dove trovo il tempo di lavorare al blog e alla mia professione..??”
La mia conclusione è che il segreto, se esiste, è andare per gradi accompagnata da ottime organizzazione e disciplina.
Grazie come sempre per la marea di spunti che generosamente offri.
Ciao Federica! Sono contenta che lo spavento sia stato solo iniziale 🙂
C’è sicuramente una curva di apprendimento anche per il blogging, la fase iniziale può sembrare difficile ma con una buona organizzazione, come dici tu, e con pazienza e costanza si mette in piedi tutto e “si prende il giro”.
Spero di averti fatto capire che le soluzioni che sembrano più semplici all’inizio ti costringono a fare una fatica doppia dopo… Soprattutto per chi vuole usare il blog come strumento professionale